Un recente studio condotto presso l’University of Medicine and Health Sciences del Royal College of Surgeons in Irlanda (Rcsi), insieme a Children’s Health Ireland e Apc Microbiome Ireland, ha indagato sugli effetti del lockdown imposto durante l’emergenza Covid sui bambini nati durante questo periodo. I risultati hanno rivelato che questi bambini, noti come ‘figli del lockdown’, presentano una flora intestinale più sana rispetto a quelli nati prima della pandemia.
Secondo lo studio pubblicato su ‘Allergy’, i neonati nati durante il lockdown hanno beneficiato di una combinazione di fattori. Da un lato, hanno ereditato una maggior quantità di batteri benefici dalla madre, grazie a un prolungato allattamento al seno. Dall’altro lato, hanno sperimentato una riduzione delle infezioni e di conseguenza una minore necessità di assumere antibiotici. Questa combinazione sembra anche offrire una protezione contro le allergie.
I ricercatori hanno esaminato campioni fecali di 351 bambini nati durante i primi tre mesi del lockdown, confrontandoli con bambini nati prima della pandemia. I campioni sono stati raccolti quando i bambini avevano 6, 12 e 24 mesi di età, e sono stati effettuati test allergologici a 12 e 24 mesi. Attraverso questionari online, sono state raccolte informazioni sulla dieta, l’ambiente domestico e la salute dei bambini.
I risultati hanno evidenziato differenze significative nello sviluppo della flora intestinale tra i bambini nati durante il lockdown e quelli nati prima della pandemia. Inoltre, i bambini nati durante il lockdown hanno mostrato tassi inferiori di allergie alimentari rispetto ai loro coetanei.
L’immunologo Liam O’Mahony, co-autore senior dello studio, ha commentato che la ridotta esposizione ai contatti umani durante il lockdown ha portato a una protezione dalle infezioni, con conseguente minore necessità di antibiotici nei primi anni di vita. Questo si è associato a livelli più elevati di batteri benefici nell’intestino come i bifidobatteri.
Il pediatra Jonathan Hourihane, altro co-autore senior, ha suggerito che i tassi più bassi di allergie tra i bambini nati durante il lockdown potrebbero essere attribuiti a uno stile di vita e a fattori ambientali differenti, come il minor consumo di antibiotici. Si prevede di riesaminare questi bambini quando avranno cinque anni per comprendere se le modifiche osservate nella flora intestinale avranno effetti a lungo termine sulla loro salute.